La filosofia che dovrebbe accompagnare la stesura di una legge urbanistica è, da una parte, quella di regolamentare l’uso e lo sfruttamento del suolo dagli attacchi di chiunque voglia appropriarsene per fini speculativi. Dall’altra è quella di “normare” il territorio per renderlo fruibile ai cittadini che lo abitano, lo lavorano e lo vivono.
Tutto questo non è stato fatto dall’attuale Consiglio regionale, che ha redatto una legge urbanistica mirata solamente a smantellare qualunque principio di salvaguardia e prevenzione di quelle parti di Sardegna sino ad oggi intoccabili.
Con questa legge urbanistica tutta la Sardegna diventerà un immenso residence turistico aperto solo tre mesi all’anno; si potrà realizzare il sogno degli speculatori e realizzare la “città lineare e continua” intorno a tutte le coste, creando ancor più spopolamento delle zone interne; si potrà costruire anche nelle campagne, ovviamente anche in quelle limitrofe a spiagge e litorali, in barba a quella giusta esigenza che vorrebbe la campagna “usata” per creare lavoro agro zootecnico, in modo da farci uscire dalla perenne importazione di quell’85% di agroalimentare.
Per il futuro vorremmo siano i Comuni e gli abitanti a decidere come usare il loro territorio, promuovendo dei referendum almeno consultivi. Ma nell’immediato, adesso che è tutta la Sardegna ad essere sottoposta a stress cementizio, chiediamo alla Giunta regionale e ai Consiglieri di farci decidere in prima persona del futuro della nostra terra. Chiediamo una consultazione referendaria che ci faccia prendere parola sulle due proposte in campo, una quella della Giunta regionale e l’altra quella elaborata in base alle controdeduzioni e le osservazioni delle varie Associazioni quali FAI, Italia Nostra, Lega Ambiente etc. etc.
Seguendo questo percorso, la legge urbainistica sarà sicuramente una scelta partecipata, cosciente e responsabile. Chiamiamo alla mobilitazione tutti coloro che ancora vogliono vivere qui, in armonia con le cose che ci circondano, senza abbruttirle più di quanto finora fatto.
Lanciamo un appello a tutti perché nell’immediato si organizzino incontri e sit-in per convincere i Consiglieri regionali a bloccarsi e parlare con i Sardi, prima di regalare ampi porzioni di territorio, di pregio e non, a famelici speculatori che ci sfrutterebbero per qualche anno, lasciandoci poi – come già visto – per andare altrove a riproporre lo stesso scempio.
Liberu – Lìberos Rispetados Uguales