In una Terra che continua a spopolarsi, a vedere i propri giovani partire, ad avere numerose terre incolte, verrebbe da pensare che il governo regionale, per risanare l’economia e fermare le migrazioni dei Sardi in tutto il mondo, metta in atto delle politiche atte a valorizzare la produzione agricola e la zootecnia.
Invece che fa la Giunta Pigliaru? Continua a puntare sul land grabbing messo in pratica da multinazionali che altro non vogliono fare se non produrre energia privatamente da esportare in Italia.

Da tempo ci stiamo occupando dell’impianto ibrido termodinamico-biomassa, di tipologia industriale, che dovrebbe sorgere nella borgata agricola di San Quirico (Oristano) e Tiria (Palmas Arborea).

Cosa comporterebbe la realizzazione del suddetto impianto? Lo abbiamo scritto tante volte, ma è sempre bene rinfrescare la memoria alla Giunta:
– 55 ettari occupati dall’impianto, classificati in parte zona E e in parte zona H;
– una distesa di specchi parabolici di diametro 7,5 m e di altezza 1,7 m;
– una centrale a biomassa, che brucerebbe 75 tonnellate di materiale legnatico al giorno, circa 15.000 tonnellate all’anno;
– l’immissione nell’aria di circa 133 kg/h di polveri sottili che si riverserebbero nelle borgate abitate di San Quirico e Tiria;
– un impianto a biomassa a griglia mobile che può essere trasformato in bruciatore di rifiuti;
– il liquido termovettore che serve a far funzionare l’impianto è composto da sali fusi, altamente solubili in acqua che, in caso di sversamento, andrebbero ad intaccare le falde acquifere;
– 110 proprietari verranno espropriati in parte della terra;
– una svalutazione degli immobili presenti nelle vicinanze dell’impianto;
– dei terreni civici appartenenti a Silì (Oristano), che verranno resi inutilizzabili in parte;
– la distruzione della vita di circa 28 famiglie che vivono grazie ad attività di agrimacelleria, fattoria didattica, apicoltura, agriturismo, allevamento, molte delle quali biologiche e di eccellenza in Sardigna.

Uno scenario apocalittico che pare non disturbare la Giunta, sempre dormiente, sempre connivente, sempre accondiscendente di fronte ai Signori del sole e del vento.
Infatti, è stata già convocata per il 20 marzo la conferenza di servizi per l’approvazione della valutazione di impatto ambientale, nonostante non abbiano trovato il tempo, in un anno, di rispondere alla mozione presentata in Consiglio Regionale da Zedda e Usula (consigliere dei Rossomori e Autodeterminatzione).
Andando a scavare, non si capisce con quale logica stia agendo la Giunta: prima blocca un impianto con caratteristiche similari previsto a Gonnosfanadiga e Guspini, poi fa di tutto per realizzare quello di Oristano, creando un precedente pericoloso che darebbe il via alla costruzione di una catena di impianti in tutta la Sardigna.

Libe.r.u. continuerà a lottare con le popolazioni dei centri interessati e con il comitato che da anni porta avanti la battaglia per fermare un impianto promosso da un Governatore che va contro i cittadini di San Quirico, contro i cittadini di Tiria, contro il Comitato per la salute e la tutela della qualità della vita, contro le amministrazioni comunali di Oristano e Palmas Arborea, contro associazioni, contro partiti politici, contro i Sardi.
Che interessi ha la Giunta Pigliaru nella prosecuzione dell’iter che porterebbe alla costruzione di un impianto e alla distruzione del futuro di tante persone, compresi bambini?

Libe.r.u. Aristanis