Malgrado la LR 13/89 imponga che le liste degli aventi diritto ad un alloggio popolare debbano venire aggiornate ogni due anni, dal 2009 a Cagliari questo non accade.
Ci riferiamo, chiaramente alle Case Popolari propriamente dette, e non alle Case Prive degli Standard Abitativi, le cui graduatorie vengono rinnovate ogni anno.
Questa mancanza ha generato e sta generando una serie di problemi serissimi.
Nell’ottobre scorso una settantina di aventi diritto, convocati perché prendessero finalmente possesso dell’alloggio popolare, hanno rifiutato poiché non ne avevano più bisogno.
In tanti hanno gridato allo scandalo per questo, ma lo scandalo è sostanzialmente un altro: aspettare dieci lunghi anni per l’assegnazione di un alloggio popolare.
In dieci anni succedono tante cose: figli che allora erano adolescenti oggi sono maggiorenni, gli invalidi una volta a carico forse oggi non lo sono più (e viceversa). Matrimoni, divorzi, morti e nuove nascite.
In sintesi è cambiato praticamente tutto ciò che può dare o meno punteggio fra coloro che hanno i requisiti per un alloggio popolare, al punto che in tanti, oggi, pur avendone bisogno e diritto, continuano a stare in fondo alle liste non aggiornate.
Nel tempo, l’unica cosa che non è cambiata è l’emergenza abitativa, che è andata invece peggiorando.
Attualmente a Cagliari sono migliaia le case vuote (gli ultimi dati certi in nostro possesso sono del 2011: ben 5090 alloggi vuoti censiti)
Per contro centinaia di famiglie indigenti sono prive di un alloggio, mentre sono oltre duemila le famiglie che nel 2017 a Cagliari vivono sotto la soglia di povertà.
E mentre tutto tace, alcune case nel tempo sono state addirittura murate per evitare che venissero occupate illecitamente, poiché da che il mondo è mondo, chi ha bisogno si arrangia e con la forza della disperazione talvolta occupa illegalmente appartamenti sfitti.
Vogliamo quindi riportare all’attenzione di tutti i cittadini e della Politica la drammatica emergenza abitativa a Cagliari, chiedendoci al tempo stesso per quanto tempo sarà possibile per una società, che vuole e può essere più civile, ignorare il problema delle famiglie senza un tetto nella nostra città.
Cosa impedisce di poter rinnovare le liste degli aventi diritto e di procedere all’assegnazione degli alloggi popolari?
Quali sono gli interessi della politica in questo meccanismo infernale?
Quando si concluderà questo tragico paradosso che vede tante famiglie senza una casa mentre migliaia di case continuano a non essere abitate da nessuno?
Ce lo chiediamo tutti.
Specialmente le migliaia di persone a cui viene negato il diritto alla casa.

Libe.r.u. – Setzione “Cicitu Màsala”, Casteddu