Liberu esprime preoccupazione per lo scenario che si sta andando a delineare in tema dei diritti delle donne.
Da qualche tempo è in corso una raccolta firme per un referendum, promosso dal Comitato No194, che chiede l’abolizione della legge 194, che permette alle donne di scegliere se continuare o no una gravidanza, e sostituirla con una legge da loro proposta.

Cosa è scritto su questo disegno di legge?
Nella proposta del disegno di legge, all’articolo 2 leggiamo che “L’aborto volontario è consentito solo nel caso di grave pericolo per la vita della donna che porti a termine la gravidanza o affronti il parto […]”.
Inoltre, all’articolo 3 leggiamo che “Chiunque determini volontariamente un aborto, sia materialmente sia mediante agevolazione o istigazione, ne risponde penalmente ed è punito con la reclusione da 8 a 12 anni […]”.
Una proposta di legge repressiva, lesiva della dignità delle donne, maschilista e disumana, che non tiene conto delle difficoltà psicologiche, economiche e sociali che porta una donna a prendere una decisione del genere.
La proposta di legge, così come è scritta, sarebbe l’innesco per l’inizio della pratica degli aborti clandestini, numerosi prima del 1978, anno di entrata in vigore della 194, causa di morte di numerosissime ragazze.

Il Comitato No194 annovera tra gli iscritti (dal 2011) il Ministro per la Famiglia, il leghista Lorenzo Fontana, che lo scorso maggio ha preso parte alla “Marcia per la vita”, manifestazione in favore dell’abrogazione della legge sull’aborto, a Roma insieme al senatore leghista Simone Pillon.
Il Comitato No194 conta anche sull’appoggio dell’organizzazione neofascista Forza Nuova.
In Italia la cosiddetta “obiezione di coscienza” nei reparti ospedalieri, che permette ad un medico di rifiutare di praticare un’interruzione di gravidanza, arriva a una media del 70%. La Sardegna per fortuna è la regione più virtuosa, fermandosi al 49%, percentuale tuttavia ancora molto alta per avere un diritto sancito e molto spesso non garantito.

Mettere solamente in discussione un diritto che ogni donna dovrebbe avere è l’anticamera per l’arrivo alla cancellazione dei diritti fondamentali delle donne.
La scelta consapevole alla maternità non può essere negata da nessuno ed è una cosa inaccettabile che un Ministro del Governo italiano porti avanti queste istanze.
La difesa dei diritti delle donne e la lotta per l’acquisizione della totale parità di genere è prerogativa di Liberu.
Ci opponiamo dunque a qualsiasi iniziativa miri ad abolire la legge 194 e chiamiamo tutti i cittadini e le cittadine a difenderla strenuamente come emblema del diritto all’autodeterminazione dell’individuo.

Non ci sarà completa autodeterminazione del Popolo Sardo, senza completa autodeterminazione della donna.

Liberu – Lìberas Rispetadas Uguales!