Ci dicono che il sistema economico capitalista crei benessere e ricchezza. Se così fosse non si spiegherebbe come mai la povertà sia in aumento, come mai migliaia di famiglie vivano in una condizione di indigenza e non abbiano neanche una casa.
In questi decenni hanno cercato di farci credere che la disparità generata dall’accumulo di capitali sarebbe stata appianata con l’applicazione di un buono Stato sociale. La verità è che la ricchezza prodotta dal nostro lavoro non è una ricchezza diffusa, che viene ridistribuita in servizi ai cittadini, ma serve ad arricchire pochi.
L’opulenza capitalista si mostra nei palazzi disabitati delle nostre città e nelle periferie abbandonate, in un divario economico sempre maggiore che grava prima di tutto sulle fasce più deboli della popolazione, che a causa della precarietà lavorativa, della disoccupazione, dell’aumento degli affitti, di sfratti per morosità, sono costrette a fare ricorso ad un alloggio popolare.
Le strutture di edilizia popolare sono insufficienti a soddisfare le crescenti richieste, perché i fondi messi a disposizione dell’agenzia regionale per l’edilizia abitativa sono scarsi e, anziché provvedere alla destinazione del patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato in alloggi popolari, le istituzioni regionali e le amministrazioni locali continuano a svendere i nostri beni collettivi.
Nonostante lo stato di precarietà in cui versano migliaia di famiglie, e violando la legislazione che tutela il diritto all’abitazione per tutti i cittadini, il Ministro dell’Interno Salvini, manda una circolare attuativa che dispone lo sgombero di tutti gli immobili occupati, senza provvedere preventivamente a trovare una sistemazione alternativa alle famiglie che vi abitavano. Che questo governo avrebbe messo in atto solo misure repressive e non risolutive ne eravamo certi, passando dal propagandare il diritto alla casa ad applicare il diritto alla strada.
Nonostante rappresenti un bisogno imprescindibile, il diritto all’abitazione oggi non è garantito e rimane un privilegio, pertanto si rende necessario un intervento importante di sostegno ai cittadini in condizione di difficoltà economica, il blocco degli sfratti e degli sgomberi nei confronti di famiglie indigenti e il potenziamento e l’assegnazione di alloggi popolari al fine di tutelare le fasce più deboli della popolazione.