Pochi giorni fa, l’Assessore alla Sanità, Luigi Arru, ha annunciato che dal primo luglio partirà il nuovo servizio di elisoccorso in Sardegna, confermando la buona riuscita dell’addestramento del personale.
L’appalto è stato affidato ad una società torinese, l’Airgreen, che si è aggiudicata il lavoro che ammonta a quasi 71 milioni di euro per otto anni, circa 8,7 milioni di euro all’anno. Gli elicotteri impiegati saranno tre: uno a Cagliari, uno ad Alghero e uno a Olbia.
Fino ad ora, il servizio era affidato ai Vigili del Fuoco che, con una convenzione annuale con la Regione, operavano nel settore già da 17 anni, con una notevole riduzione dei costi.
Infatti, se si affidasse il servizio ai Vigili del fuoco, si risparmierebbero quasi 26 milioni di euro. Ma evidentemente il famoso discorso dei tagli alle spese a volte viene dimenticato, e si preferisce bellamente affidare i servizi ai privati. E riempire le loro tasche di denaro pubblico!
Ma il discorso da fare è anche quello della sicurezza ed efficienza del personale. I Vigili del Fuoco, essendo già formati e addestrati sono sempre stati in grado di operare, in collaborazione col personale medico, in modo efficiente e professionale.
Ovviamente questa operazione, oltre a creare costi enormemente più alti, ha comportato anche notevoli spese di formazione di nuovi operatori, che tuttavia non possono raggiungere gli standards precedenti di persone che lavorano nel settore tutti i giorni.
L’Assessore Arru tenta di far apparire questo ennesimo spreco di denaro pubblico come un esempio di moderna efficienza sanitaria.
Per poter essere efficienti e moderni, sarebbe il caso di ridurre le lunghe liste di attesa per controlli specialistici urgenti, interrompere i ridimensionamenti e le chiusure di presidi ospedalieri e il taglio dei medici di base e pediatri nei piccoli centri.
Il costo della sanità sarda ammonta a più di 3 miliardi l’anno, una macchina mangia-soldi che non restituisce i servizi adeguati alla popolazione.
La Sardegna ha bisogno di una riorganizzazione della Sanità diametralmente opposta a quella decisa da questa Giunta e che quindi deve essere improntata su un potenziamento della struttura pubblica, maggiori servizi nei territori e centralità del cittadino come paziente e non come cliente.
Ciò di cui certamente la Sanità non ha bisogno è l’ennesimo spreco di denaro pubblico e la ulteriore privatizzazione di servizi essenziali!
Liberu – Lìberos Rispetados Uguales