Le elezioni europee rappresentano per il popolo sardo un miraggio, un’occasione di partecipazione democratica scippata dalle logiche rappresentative italiane.
Il Parlamento Europeo, in sé, ha ben poca influenza sulla vita di centinaia di milioni di Europei: le decisioni salienti che condizionano veramente la vita economica e sociale dei cittadini vengono prese dalla Trojka, cioè da Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, organismi non eletti democraticamente che rappresentano e tutelano gli interessi delle grandi Lobby economico finanziarie.
Tuttavia il Parlamento Europeo ha una funzione rappresentativa in cui è possibile dare megafono ad istanze politiche di diversa natura, e utilizzare i suoi meccanismi per poter conoscere dettagliatamente dinamiche e particolari che riguardano la vita dei cittadini.
Da tutto ciò i Sardi sono pressoché esclusi, essendo la Sardegna accorpata al collegio insulare con la Sicilia, demograficamente molto più importante. In queste condizioni un candidato sardo può sperare di essere eletto solo con la collaborazione di parte dell’elettorato siciliano, e ciò non può avvenire senza un precedente accordo interno alle dinamiche dei partiti italiani.
Un candidato di un partito sardo slegato da accordi con le formazioni politiche italiane, dunque, non avrebbe alcuna possibilità di essere eletto per portare le istanze nazionali del popolo sardo al Parlamento Europeo, nonostante tutti si riempiano tradizionalmente la bocca di retorica sull’inesistente “Europa dei popoli”. In Europa il Popolo Sardo non esiste e nessuno tutela, con agibilità indipendente, i suoi interessi.
Noi pensiamo che i Sardi debbano mandare al
Parlamento Europeo uomini e donne che possano rappresentare la Sardegna e i
suoi interessi, senza alcuna mediazione con forze estranee alla Sardegna.
Per questo motivo, stanti gli attuali meccanismi discriminatori, crediamo che
non abbia senso sperare di vedere rappresentati i nostri diritti da
parlamentari – anche se Sardi – che sono costretti a barattare il loro mandato
con accordi e influenze che nulla hanno a che fare con gli interessi del Popolo
Sardo.
Per queste ragioni e fino a quando non verrà istituito un Collegio Unico Sardegna con elettori e candidati solo sardi, invitiamo tutti gli iscritti e simpatizzanti che volessero andare a votare alle elezioni europee, a protestare scrivendo sulla scheda elettorale la dicitura “VOGLIAMO IL COLLEGIO UNICO SARDEGNA”.
Liberu – Lìberos Rispetados Uguales