Lo scorso 23 marzo il Consiglio dei diritti umani dell’Onu con sede a Ginevra ha approvato, fra le tante, una risoluzione “sull’impatto negativo delle misure coercitive unilaterali sul godimento dei diritti umani” adottate da alcuni stati (USA e UE prevalentemente) nei confronti di altri (per esempio Venezuela, Cuba, Siria,Iran).
La risoluzione presentata da Cina, Stato di Palestina, Azerbaigian è stata approvata con 30 voti a favore, 15 contrari e 2 astenuti.In uno stralcio della risoluzione si legge “Il Consiglio esorta tutti gli Stati a cessare l’adozione, il mantenimento o l’attuazione di misure coercitive unilaterali non conformi al diritto internazionale, al diritto internazionale umanitario, alla Carta delle Nazioni Unite e alla norme e principi che regolano le relazioni pacifiche tra gli Stati, in particolare quelli di natura coercitiva con effetti extraterritoriali, che creano ostacoli alle relazioni commerciali tra gli Stati, impedendo così la piena realizzazione dei diritti enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e in altre strumenti per i diritti, in particolare il diritto allo sviluppo delle persone e dei popoli.”
Cosa c’è di così tremendo e non condivisibile da aver convinto l’Italia e gli altri Paesi, quasi tutti dell’area europea o comunque del cosiddetto primo mondo, ad esprimere un voto contrario, per di più in questo momento dove tutti sono alle prese con il covid?
Cosa c’è di cosi terribile “nel riconoscere il diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione in virtù della quale determinano liberamente il proprio status politico e perseguono liberamente il proprio sviluppo economico, sociale e culturale”?
Da anni si assiste all’utilizzo dello strumento delle sanzioni economiche o embarghi, per piegare la volontà di Stati che non rispondono al volere ed ai canoni delle cosiddette “grandi democrazie occidentali”, sempre in nome dei diritti umani naturalmente, ed in difesa dei cittadini oppressi dai loro governi.
Noi consideriamo queste misure criminali, alcune infatti durano da così tanti decenni da poterle configurare come veri e propri genocidii. Un embargo economico produce i suoi effetti anche in campo scientifico, culturale, sanitario e di normali relazione con il resto del mondo ed è inaccettabile per le sofferenze che causa ad intere popolazioni.
Consideriamo anche che questa modalità, sempre più usata da Stati uniti ed Europa nel rapporto con altri Stati, sia l’espressione di una mentalità colonialista mai davvero superata.
Esprimiamo il nostro plauso alla risoluzione approvata per quanto possa essere difficile un risultato pratico, la nostra solidarietà verso tutti i popoli sottoposti a politiche che ne impediscono la propria autodeterminazione e tutta la nostra disapprovazione per la deplorevole e subalterna posizione presa dall’Italia col suo voto contrario.
P.S. Il Consiglio dei diritti umani è composto da 47 membri eletti a scrutinio segreto dall’assemblea generale dell’Onu. Gli Stati Uniti, i più grandi esportatori di democrazia, non ne fanno parte.