Tra la serata di ieri e questa mattina Liberu ha messo in atto una nuova azione dimostrativa per sostenere la lotta in difesa del Reparto Hospice di Nuoro.
Numerosi striscioni con la scritta “Riaprite l’Hospice” sono stati posizionati nei punti strategici della città, con l’obiettivo di fare pressione sulle autorità sanitarie e sensibilizzare la popolazione su un problema che è di tutti i cittadini.
Il nostro blitz di domenica scorsa è servito per lanciare una pietra nello stagno, dal momento che la situazione, nonostante le denunce giunte da più parti, si stava lentamente avviando verso l’accettazione di una fatalistica e inesorabile chiusura.Ma da quel momento tutto si è rimesso in gioco e i riflettori si sono riaccesi su questo dramma.Sono stati tantissimi i cittadini che hanno deciso di fare sentire la loro voce e che hanno accettato il nostro invito lanciato domenica, e poi rilanciato anche in Consiglio comunale dal nostro referente in comune Francesco Guccini, di esporre striscioni e lenzuola dalle finestre per far sentire la loro indignazione.
A seguito di questa mobilitazione la commissaria straordinaria della Assl, Gesuina Cherchi, ha dovuto rilasciare nei giorni scorsi una dichiarazione alla stampa in cui ha annunciato la soluzione del problema, promettendo l’assunzione di due nuovi medici da destinare all’Hospice.
A tutti è parso un ottimo passo avanti, ma va sottolineato che nelle sue dichiarazioni mancano parecchi elementi di concretezza. La commissaria infatti non ha fornito alcuna data precisa per la riapertura, indicando un generico “al più presto”. E c’è di più: dei due medici promessi, solo uno è stato indicato chiaramente come dirottato al reparto e con contratto a tempo indeterminato, mentre del secondo non si sa nulla. Non si sa se e quando arriverà e non si sa se il suo contratto sarà temporaneo o a tempo indeterminato.Nella stessa dichiarazione la commissaria, a conclusione delle trionfali dichiarazioni di risoluzione, ci tiene a precisare: “Non è detto che accettino ma io ci provo”.
La verità è che, a dispetto dei facili entusiasmi, non c’è da cantare vittoria e la lotta deve andare avanti: l’Hospice è ancora chiuso, non c’è nessuna data concreta, non ci sono nomi e garanzie scritte nero su bianco. Dunque allo stato attuale tutto può ancora restare come prima, lasciando nella disperazione pazienti e famiglie.
Nella nostra epoca è necessario non farsi distrarre dalle facili dichiarazioni mediatiche, siamo fin troppo abituati alla delusione di ciò che segue a dichiarazioni trionfanti e promesse, non ci accontentiamo più degli “andrà tutto bene” e “presto arriveranno gli aiuti”. Sono un film già visto, e pur accogliendo positivamente le parole della commissaria abbiamo bisogno di atti concreti, che ad ora non ci sono. Apprezziamo molto le belle parole, ma preferiamo i fatti.
Perciò continuiamo a chiedere alla popolazione di esporre nei loro balconi, nei negozi, negli uffici, lenzuola bianche e striscioni con la scritta “Riaprite l’Hospice”, e siamo felici che in centinaia lo stiano già facendo.
E’ necessario tenere duro e continuare a portare avanti fino alla soluzione questa battaglia che è di tutti i cittadini, di Nuoro, del nuorese e di tutta la Sardegna.
Liberu – Lìberos Rispetados Uguales