Pare che la vertenza AIAS non debba avere fine.
Da quasi due anni ci occupiamo della situazione di 1300 dipendenti che chiedono dignità.
Una dignità che viene ogni giorno calpestata, per loro e per i pazienti.
La situazione poco è cambiata, i lavoratori hanno ancora diverse mensilità arretrate, concernenti anche l’anno 2016.
La settimana scorsa è stato pagato il 70% dello stipendio del mese di febbraio 2018, dopo che il 27 marzo 2018, l’azienda aveva comunicato ai dipendenti che: “solo nel pomeriggio di ieri ci è stato comunicato il proseguo del Servizio di Tesoreria con il Banco di Sardegna, scaduto il 28/02/2018, perciò da oggi avvieremo la procedura per il pagamento, nel più breve tempo possibile, degli stipendi ai dipendenti e delle competenze ai consulenti”.
I vertici dell’AIAS, tramite una lettera a Francesco Pigliaru, continuano a rivendicare i crediti che la Regione, l’ATS e i Comuni avrebbero nei loro confronti.
Ricordiamo che c’è stata la sentenza del TAR Sardegna, che ha respinto il ricorso fatto dall’azienda contro la delibera disposta dalla Regione sui tetti di spesa per l’acquisizione da parte dell’ATS delle prestazioni socio-sanitarie delle strutture private che non adempiono agli obblighi contrattuali verso i dipendenti.
Di fatto, viene smontata la tesi dell’AIAS che accusa di non ricevere i pagamenti dalla Regione; l’azienda ha ricevuto negli ultimi 3 anni 119.000.000 (centodiciannove milioni) di euro per le prestazioni erogate, sottolineando che i mancati pagamenti ai dipendenti non dipendono dalla struttura regionale.
Tutto ciò rende legittime le lotte da parte dei dipendenti e illegittimi i licenziamenti e le sospensioni attuate da parte dell’AIAS.
Eppure, paradossalmente, in un comunicato stampa dell’AIAS risalente al 13/04/2018, l’azienda esprime “solidarietà” ai propri dipendenti.
Liberu continua ininterrottamente a restare a fianco di tutti i dipendenti e tutti i pazienti ed esprime piena solidarietà al sindacalista licenziato Roberto Fallo.
Libe.r.u. – Lìberos Rispetados Uguales