In questi mesi si discute molto di nuovi impianti di energie rinnovabili sia a terra che a mare. Le richieste di autorizzazioni presentate in Regione sono sempre più numerose a fronte di nessuna seria presa di posizione da parte del governo sardo. Si dovrebbe avere il coraggio di aprire un conflitto con lo stato italiano, rivendicando la propria competenza in materia.

Altresì preoccupanti appaiono le procedure con cui vengono autorizzate le installazioni di enormi strutture collegate alla presenza del Tyrrhenian Link, avvenute senza alcun coinvolgimento della popolazione, ignara che quelle poche terre ancora coltivabili nei dintorni dei centri più popolati del Cagliaritano, come Selargius, Quartucciu e Quartu, verranno sottratte al loro naturale utilizzo. Senza tralasciare che nelle stesse zone, però a mare, sono in corso di autorizzazione innumerevoli richieste di parchi eolici off shore con possibile occupazione di chilometri e chilometri di costa, senza che in questo la popolazione abbia alcuna voce in capitolo.

Salutiamo con favore, sosteniamo e ci mettiamo a fianco ai comitati territoriali di cittadini che si stanno opponendo alla realizzazione di progetti dichiaratamente speculativi che noi abbiamo definito come un vero e proprio “assalto alle rinnovabili”.

Già da un anno infatti abbiamo elaborato una proposta, portata al dibattito nei territori e che oggi riproponiamo, convinti che le argomentazioni ambientali siano molto importanti, e che siano altrettanto importanti anche quelle paesaggistiche e culturali, ma la dinamica sulla produzione energetica in Sardegna è in realtà una questione di sovranità del popolo sardo.

Perciò devono essere i Sardi a decidere quando, dove, come (e se) impiantare parchi di produzione energetica, e lo devono fare alle condizioni dettate dal proprio vantaggio economico e dall’utilità sociale, ambientale, paesaggistica, culturale.

Tutte argomentazioni che devono basarsi su una piattaforma di principio che è quella del nostro diritto inviolabile di poter decidere sulle destinazioni d’uso della nostra terra.

Potete leggere la proposta cliccando su questo link: Proposta di Liberu

#liberu