A breve distanza di tempo dalla precedente, nei giorni scorsi è stato il turno della bocciatura da parte del Tar del cosiddetto “Click day”, modalità messa in atto dall’assessore al Turismo Gianni Chessa in relazione ai contributi alle associazioni organizzatrici di eventi. Contributi assegnati con il metodo “chi prima arriva (in internet) meglio alloggia”.
La sentenza però impone all’ Assessorato di rifare tutto in 40 giorni di tempo, e non sappiamo se alcune dovranno restituire i soldi per iniziative svolte, ma abbiamo già visto ciò che è costato per quelle che non si sono viste finanziare i progetti non perché non lo meritassero, ma per una modalità di partecipazione ad un bando dichiarata illegittima.
Appena lo scorso mese di dicembre avevamo letto la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge della Regione Sardegna 13/7/2021 n.21 (norme sull’interpretazione autentica del piano paesaggistico regionale) impugnata dal governo italiano e sulla quale Liberu aveva già espresso la propria posizione ed i propri timori (leggi qui: https://www.liberu.org/si-su-chelu-fit-in-terra-si-laian…/).
Aspettiamo invece di sapere il destino della legge regionale 18/01/2021 n. 1, il cosiddetto piano casa, anche quella impugnata dal governo italiano, ma non sospesa, “perché consente la realizzazione di interventi edilizi in deroga non solo alla pianificazione urbanistica comunale, ma anche quella paesaggistica”. Anche riguardo a questa Liberu si era già espresso (leggi qui: https://www.liberu.org/contro-ledilizia-speculativa-per…/)
Le ultime due leggi sono frutto del lavoro dell’Assessorato agli enti locali, finanza e urbanistica guidato da Quirico Sanna, che non più tardi di qualche mese fa ha riaffermato che “il piano casa è assolutamente vigente ed efficace e deve essere applicato fino a quando non ci sarà una eventuale pronuncia di incostituzionalità, parziale e totale, da parte della Consulta” e “Il piano casa può andare avanti e continuare a dispiegare i suoi benefici effetti sul comparto edilizio e sulla riqualificazione del patrimonio dell’Isola”.
Sostanzialmente un invito a fare comunque, perché una eventuale sentenza non comporterà nulla sul realizzato, nessuna ruspa insomma.
Se il risultato della riqualificazione del patrimonio edilizio nell’isola e la salvaguardia del paesaggio e del panorama corrisponde all’obbrobrio dell’immagine allegata, ripresa ad Alghero, siamo ahinoi spiacenti di avere difficoltà a condividere la rivendicazione dell’”autogoverno” e delle prerogative dallo Statuto speciale della Regione Sardegna di cui l’Assessore si serve propagandisticamente, per opporsi all’atto di impugnazione.
Le competenze dell’autogoverno si rivendicano col buongoverno, non con la pretesa che nessuno metta il becco nelle devastazioni!
Rimaniamo convinti, come già espresso nei nostri precedenti comunicati, che il comparto edilizio si possa rilanciare in altri modi e con altre finalità, e che le due leggi concedano invece ampia libertà di manovra a cementificatori e speculatori di ogni tipo, con buona pace dei proclami altisonanti dell’Assessore.
Liberu – Lìberos Rispetados Uguales