Pensiamo che sia veramente surreale l’incompetenza e l’improvvisazione dimostrata dalle autorità regionali nella gestione dell’emergenza covid. Un’incompetenza e improvvisazione che possono essere smentite solo dalla ben peggiore ipotesi di una azione interessata a servire gli interessi dei potentati turisti ad ogni costo, anche a costo della morte dei cittadini e della nuova diffusione dei contagi dopo mille sacrifici.
Da oltre un anno noi di Liberu insistiamo a dire, e lo ribadiamo con ancora più forza da mesi, che l’unico modo che ha la Sardegna di salvarsi dal contagio è quella di controlli ferrei in entrata, con tamponi per tutti prima della partenza. Misure che non possono fermare del tutto il virus ma che certamente impediscono l’arrivo di decine di migliaia di contagiati che altrimenti, come oggi accade, andrebbero in giro a spargere il virus.
Sordi a qualsiasi consiglio e ipotesi che non siano quelle convenienti alle grandi lobby del turismo internazionale che fanno affari in Sardegna, le autorità regionali prima decidono di abolire qualsiasi controllo agli arrivi (15 giugno) poi nemmeno un mese dopo – quando oramai si registrano aumenti del 200% e nuovi morti – pensano di correre ai ripari in piena stagione con misure all’acqua di rose.
L’ipotesi di emergenza prevista a partire dal fine settimana consisterebbe nell’obbligo di tamponi solo per chi viene in Sardegna dall’estero, ma per chi viene dall’Italia è previsto solo il tampone volontario. Come se qualcosa impedisse al virus di viaggiare nel corpo di un proveniente dall’Italia, sia esso Sardo, Italiano o straniero che prima ha fatto uno scalo in Italia.
A questa misura sconcertante per inutilità e ingenuità si aggiunge la proposta dell’assessore alla sanità Nieddu e di Ugo Cappellacci, che chiedono al governo di rivedere i parametri per la classificazione di rischio e la valutazione dei colori delle zone. L’incidenza andrebbe calcolata sui soli residenti, visto che la Sardegna con i flussi turistici d’estate triplica la propria popolazione e sarebbe impensabile dover subire chiusure a causa del conteggio di positivi “importati”.
Una proposta che facemmo noi in primavera, quando la Sardegna veniva chiusa per un nonnulla a causa dell’arrivo di qualche vacanziero, ma che è assolutamente insufficiente appunto oggi con milioni di turisti: essere considerati zona bianca mentre non entrano nelle classifiche sarde migliaia di contagiati che continuano ad arrivare da fuori non servirà a fermare la reale diffusione del virus, ma solo – ancora una volta – a rasserenare gli animi e proteggere gli affari dei potentati turistici, mentre il virus galoppa.
La gestione disastrosa della Giunta Solinas sta ancora una volta distruggendo la Sardegna, sta colpevolmente gettando le basi per la rovina definitiva della nostra economia e per la conta di nuove morti innocenti, come inevitabilmente accadrà nei mesi a venire.
Oramai è evidente a tutti che questa classe politica naviga a vista, incapace di affrontare la pandemia pur vivendo su un’isola con pochissimi scali di entrata. Per il bene dei Sardi e della Sardegna è necessario che Solinas si dimetta immediatamente e permetta al nostro popolo di scegliere una nuova classe politica più competente, maggiormente all’altezza della situazione e capace di tutelare gli interessi economici e la salute dei Sardi.
Liberu – Lìberos Rispetados Uguales