Libe.r.u. conferma l’appoggio solidale al Comitato nato spontaneamente a difesa della spiaggia di Porto Ferro, presso il lago di Baratz, messa a serio rischio di deturpamento dalla scellerata approvazione del Piano di Utilizzo dei Litorali ( PUL ) all’inizio del 2017, avvenuta da parte dell’intero Consiglio comunale di Sassari, escluso un astenuto.
In una recente assemblea pubblica “Giù le mani da Porto Ferro”, questo il nome del Comitato, ha ampiamente dimostrato le enormi e svariate criticità inerente l’eventuale ed ingrata applicazione di detto PUL. Criticità ambientali, paesaggistiche, naturalistiche, morfologiche ma si è parlato anche di identità, di aspetti culturali, sociali, storici, archeologici. Da questi continui attacchi agli interessi e valori nazionali, Libe.r.u. evidenzia e denuncia l’assoluta distanza delle amministrazioni comunali, sempre più asservite agli interessi dei partiti coloniali, dalle reali esigenze del popolo sardo. Tutto il territorio della Sardigna è sottoposto a speculazioni, ricatti, profitti, e la sete di protagonismo e di denaro di alcuni amministratori comunali possono arrecare danni indelebili nel presente e per le generazioni future, riducendo la nostra bellissima isola in pattumiera del Mediterraneo.
Come indipendentisti, condividendo quanto evidenziato dal Comitato, invitiamo tutti i Sardi a vigilare perché il principio di controllo dal basso, di democrazia diretta e di autodeterminazione venga sviluppato e garantito in tutti gli ambiti, economico, politico, sociale, culturale, ambientale del nostro territorio nazionale.
In questa veste facciamo presente e denunciamo che, oltre Porto Ferro, il PUL prevede ulteriori speculazioni e deturpamenti inerenti altri litorali, anch’essi presenti nel territorio della Nurra, quali Rena Majore, Lampianu, a cui si aggiunge anche il progetto di installare fra l’Argentiera e Porto Palmas una “ fattoria energetica delle onde” (dopo la chimica verde adesso si sono inventati l’energia blu), utilizzando pontili galleggianti per un’area estesa pari a 5 ettari. Lo stesso dicasi di Platamona, il cui disegno è volto a farla diventare una ”incantevole” Riviera Adriatica.
Infine Libe.r.u. invita a riflettere ed a prepararci a nuovi momenti di lotta viste le ultime prese di posizione della Regione sarda sulla Legge Urbanistica, in particolare per quanto riguarda la modifica sul famoso divieto di costruzione entro i 300 metri dal mare: si prevedono tempi bui ed un ulteriore e sistematico attacco agli interessi del popolo sardo.
LIBE.R.U. – Sàssari