Come accade in tutti i periodi di pioggia, a Uta è stato chiuso al traffico il ponte vecchio sul fiume Cixerri che collega il centro urbano sia alle zone agricole in cui sono concentrate numerose aziende e in cui abitano tantissime famiglie, sia ad uno dei principali ingressi del paese.
Il Comune di Uta, con ordinanza sindacale, ha dovuto “assumere provvedimenti adeguati a garantire l’incolumità pubblica” dopo la comunicazione dell’Enas delle operazioni di scarico delle acque dalla diga del Cixerri a valle. Durante queste operazioni, le vie di transito sul fiume rischiano di essere sommerse dall’acqua costituendo situazione di elevato pericolo per chi le transita. Non è quindi il comportamento giustamente adottato dal Comune a suscitare sconcerto, ma quello della Regione che fa capo agli enti che gestiscono le risorse idriche in Sardegna.
Infatti, oltre al pericolo per le persone, si sta verficando una enorme perdita di acqua la cui importanza è vitale: migliaia di metri cubi d’acqua sono già state letteralmente buttate a mare e altre migliaia faranno la stessa fine in questi giorni. La causa pare sia un guasto, definito “improvviso”, a una componente per la regolazione del livello dell’invaso.
In un territorio che vive uno dei più gravi periodi di siccità, in cui le campagne lentamente muoiono, non ci si può permettere guasti di questo tipo, nemmeno “improvvisi”. Riteniamo assurdo che la situazione non sia stata prevista e che non si sia intervenuto prima nella manutenzione e con interventi di adeguamento della diga, sia per evitare lo spreco di una risorsa preziosa, sia per tutelare le persone da ogni possibilità di rischio. Ma d’altronde questo è quello che succede quando per risolvere o limitare situazioni di criticità manca la volontà politica.
Condanniamo fermamente questa logica di gestione del bene pubblico che arreca gravi danni a breve e lungo termine all’economia del territorio, oltre che gravi situazioni di pericolo per tutti i cittadini.
Libe.r.u. – Setzione “Cicitu Masala”, Casteddu