Dopo le ennesime proteste per le condizioni di disagio continuo vissuto dagli studenti che ogni giorno si devono recare a Nuoro con i pulman dell’Arst, l’assessore regionale dei trasporti Careddu dichiara alla stampa che manderà degli ispettori sulle tratte più sensibili per verificare l’entità del disagio e per cercare di risolvere problemi che si trascinano da decenni. Come ogni anno, e come denunciammo con un’azione nell’ottobre del 2016, gli studenti pendolari lamentano l’inadeguatezza dei mezzi dell’Arst e la pericolosità del dover viaggiare in pulman sovraffollati, fatto che constringe in troppi a dover viaggiare in piedi e dover ingaggiare lotte quotidiane per riuscire ad accaparrarsi un posto a sedere, spesso con i mezzi in movimento. Nell’attesa che alle dichiarazioni dell’assessore seguano atti concreti, cosa non scontata visto che in periodo pre elettorale le promesse si sprecano, non possiamo non preoccuparci delle dichiarazioni dell’amministratore dell’Arst Chicco Porcu, che comunica che le casse dell’azienda sono in rosso per circa 9 milioni di euro.
Considerando che, come già denunciato da più parti, dal 2 dicembre 2019 le concessioni per il trasporto pubblico locale devono essere messe a gara i dubbi su come si voglia affrontare la crisi dell’Arst, scarsità di mezzi e di sicurezza e possibilità di esuberi tra i lavoratori in primis, rimangono molto forti. Crediamo, e lo ripetiamo da anni, che dietro la passività della giunta Pigliaru sul temi dei trasporti interni ci sia un disegno atto a portare alla disperazione gli utenti per poter spianare la strada ad una privatizzazione dei servizi di trasporto pubblici. Visti i precedenti di altri aziende pubbliche più che di dubbi si tratta quasi di certezze. Nel ribadire la nostra totale contrarietà a qualsiasi ipotesi di privatizzazione del traporto pubblico, chiedamo che l’assessore Careddu si esprima sul futuro dell’azienda e non cerchi solo di mettere pezze temporanee. Crediamo che si possa partire da tre punti fondamentali: verifica del reale numero dei passeggeri per ogni tratta; conseguente adeguamento delle tratte al reale numero di abbonati, garantendo comunque un numero adeguato di posti a sedere per i non abbonati; adeguamento del parco mezzi per garantire la sicurezza a passeggeri e autisti.
Questa gestione scellerata non sta solo minando il diritto allo studio di migliaia di giovani sardi, ma anche di tutti coloro che ogni giorno si recano nel capoluogo Barbaricino per curarsi o per lavoro. Di fatto si sta minando la sopravvivenza del centro Sardegna.
Liberu, Sezione Paschedda Zau